Propriocezione

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La propriocezione (nota anche come cinestesia) è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista[1]. Descritta da Charles Scott Sherrington è considerata un sesto senso in quanto è regolata da una parte specifica del cervello.

La propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento tramite i neuroni di feedback sensoriale, per cui viene utilizzata efficacemente anche in fisioterapia di recupero e in allenamenti sportivi. La propriocezione è presente già nel feto di sette mesi, che comincia a distinguere gli stimoli esterni da quelli interni.

La percezione interna dei nostri visceri viene invece chiamata interocezione o enterocezione[2][3][4].

  1. ^ Alle radici della nostra esperienza: la propriocezione e la possibilità dell’altro | Storia e filosofia - Il Chiasmo | Treccani, il portale del sapere, su www.treccani.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  2. ^ Manos Tsakiris, Helena De Preester (a cura di), The Interoceptive Mind, in Oxford Scholarship Online, 22 novembre 2018, DOI:10.1093/oso/9780198811930.001.0001. URL consultato il 19 marzo 2023.
  3. ^ Tsakiris, Manos. Preester, Helena De., The interoceptive mind : from homeostasis to awareness, Oxford University press, 2019, ISBN 978-0-19-881193-0, OCLC 1261846662. URL consultato il 19 marzo 2023.
  4. ^ Rossana Giorgi, ENTEROCEZIONE: L'OTTAVO SENSO, su Rossana Giorgi - Neuro psicomotricità, 21 dicembre 2017. URL consultato il 19 marzo 2023.