Provincia di Taiwan provincia | |
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臺灣省 (Táiwān Shěng) | |
Localizzazione | |
Stato | Taiwan |
Amministrazione | |
Capoluogo | Villaggio di Zhongsing |
Lingue ufficiali | cinese |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 22°57′N 120°12′E |
Superficie | 25 110,0037 km² |
Abitanti | 7 060 473 (2020) |
Densità | 281,18 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+8 |
Cartografia | |
La provincia di Taiwan (cinese tradizionale: 臺灣省; cinese semplificato: 台湾省; pinyin: Táiwān Shěng) è una delle due province in cui si divide amministrativamente la Repubblica di Cina (RDC), meglio nota come Taiwan. La provincia copre approssimativamente il 73% del territorio controllato dalla Repubblica di Cina. Geograficamente, essa abbraccia la maggioranza dell'isola di Taiwan nonché tutte le isole minori circostanti, le più grandi delle quali sono l'arcipelago delle Penghu, Green Island e Orchid Island. La Provincia di Taiwan esclude le contee di Kinmen e Lienchiang, che sono amministrate come Provincia del Fujian, e le municipalità amministrate centralmente di Taipei, Kaohsiung, Taichung, Tainan Nuova Taipei, che sono tutte localizzate geograficamente all'interno dell'isola di Taiwan.
Tuttavia, dal 1997 la maggior parte delle funzioni del governo provinciale di Taiwan sono state trasferite al governo centrale della Repubblica di Cina in seguito a un emendamento costituzionale, così che ora il governo provinciale di Taiwan diventa in effetti un'istituzione nominale sotto l'amministrazione dello Yuan Esecutivo.[1][2]
La Repubblica Popolare Cinese (RPC) nella Cina continentale si considera come lo "stato successore" della Repubblica di Cina (RDC), che asserisce non esista più legittimamente, in seguito alla sconfitta delle forze della RDC nella Guerra civile cinese. La RPC asserisce ancora che, in quanto tale, essa ha la sovranità su tutta la Cina, della quale afferma che l'isola di Taiwan faccia parte, anche se la RPC non ha mai avuto il controllo di Taiwan o di altri territori posseduti dalla RDC a partire dal 1949. La RDC contesta questa posizione, sostenendo che essa esiste ancora legittimamente e che la RPC non le è succeduta nella sovranità.