Quarta crociata parte delle Crociate | ||||
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Conquista di Costantinopoli nel 1204. | ||||
Data | 1202–1204 | |||
Luogo | Balcani, Costantinopoli | |||
Casus belli | Fallimento della terza crociata | |||
Esito |
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Modifiche territoriali | Creazione dell'Impero Latino | |||
Schieramenti | ||||
Comandanti | ||||
Effettivi | ||||
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Perdite | ||||
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La quarta crociata (1202-1204) fu una spedizione armata indetta da papa Innocenzo III all'indomani della propria elezione al soglio pontificio nel 1198 e che coinvolse la cristianità occidentale. L'obiettivo ufficiale della crociata era di riconquistare la città di Gerusalemme, allora controllata dai musulmani, sconfiggendo il potente sultanato egiziano degli Ayyubidi. Tuttavia, una serie di eventi di natura economica e politica portarono invece all'assedio di Zara nel 1202 e al successivo sacco di Costantinopoli nel 1204, anziché raggiungere gli obiettivi iniziali. Queste azioni condussero alla divisione dell'Impero bizantino tra i Crociati e i loro alleati veneziani, noto come Partitio terrarum imperii Romaniae, e all'instaurazione della francocrazia, ovvero il "dominio dei franchi".
Gli eventi ebbero origine quando la Repubblica di Venezia stipulò un accordo con i capi crociati, impegnandosi a fornire una flotta per trasportare i loro eserciti in Egitto in cambio di denaro. Tuttavia, al momento della partenza si presentarono meno soldati rispetto alle previsioni e quindi non si riuscì pagare il prezzo concordato. A fronte di ciò, il doge veneziano Enrico Dandolo propose ai crociati di attaccare la città ribelle di Zara sull'Adriatico orientale come pagamento. Così, nel novembre 1202, i crociati assediarono e saccheggiarono la città dalmatina, nonostante il divieto posto da papa Innocenzo III di attaccare altri cristiani. Zara passò sotto il controllo di Venezia, e quando il papa ne venne a conoscenza di ciò, temporaneamente scomunicò l'esercito crociato.
Nel gennaio 1203, mentre la spedizione finalmente prendeva la via verso Gerusalemme, i capi conclusero un nuovo accordo con il principe bizantino Alessio Angelo, che prevedeva il loro supporto per restaurare come imperatore il padre deposto Isacco II Angelo. Questo avrebbe garantito il suo sostegno per l'attacco successivo in Terra Santa. Il 23 giugno 1203, la maggior parte dell'esercito crociato raggiunse Costantinopoli, mentre altri, contrari alla diversione, proseguirono verso Acri.
Durante l'assedio della capitale bizantina nell'agosto del 1203, Alessio fu incoronato co-imperatore. Tuttavia, nel gennaio 1204, fu deposto da una rivolta popolare, privando così i crociati degli aiuti promessi. Dopo l'assassinio di Alessio il 8 febbraio, i crociati decisero di conquistare definitivamente la città. Nell'aprile dello stesso anno, presero la città e saccheggiarono le sue immense ricchezze. Da quel momento, solo pochi crociati proseguirono verso la Terra Santa.
La conquista di Costantinopoli portò alla frammentazione dell'Impero bizantino in tre stati: l'Impero di Nicea, il Despotato dell'Epiro e l'Impero di Trebisonda. I crociati stabilirono diversi nuovi stati crociati, principalmente basati sull'Impero latino di Costantinopoli. La presenza di questi stati latini portò presto alla guerra con i rimanenti territori bizantini e con l'impero bulgaro. L'Impero di Nicea alla fine riconquistò Costantinopoli e ripristinò l'Impero bizantino nel luglio 1261.
Si ritiene che la Quarta Crociata abbia accentuato lo Scisma tra cristianità orientale e occidentale cristallizzatosi già nel 1054. Inoltre, la crociata inflisse un duro colpo all'Impero bizantino, contribuendo al suo declino e alla sua successiva caduta a opera del Sultanato ottomano.