La radiazione infrarossa [comp. di infra- (dal latino, inferiore) e rosso (la frequenza della luce color rosso)][1], spesso abbreviata in IR e anche conosciuta (meno comunemente) come radiazione termica, in fisica è considerata la radiazione dello spettro elettromagnetico compresa tra le microonde e la luce visibile, che copre una banda di frequenze da circa 3∙1011 a 4∙1014 Hz (estesa ~ 10 ottave e 1/2, esattamente come lo spettro sonoro, in acustica), con le rispettive lunghezze d'onda da circa 1 mm a 700 nm (0,7 µm). Lo spettro infrarosso è a sua volta suddiviso in quattro bande (o campi), nominate rispetto alla "distanza" dalla radiazione visibile del rosso, come: infrarosso vicino (da 0,7 a 10 µm), i. medio (da 10 a 50 μm), i. lontano (da 50 a 300 μm) e i. estremo (da 300 μm a 1 mm).[2]
Come "radiazione termica", viene spesso associata ai concetti di "calore", perché ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto (in pratica qualsiasi oggetto reale) emette spontaneamente una quantità non nulla di radiazione infrarossa (per la legge di Wien aumentando la temperatura, il picco di emissione si sposta sempre più verso il visibile finché l'oggetto non diviene incandescente).