Raid di Deerfield parte della guerra della regina Anna | |||
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Illustrazione che mostra alcune scene del raid, pubblicata nel 1900 | |||
Data | 29 febbraio 1704 | ||
Luogo | Deerfield | ||
Esito | Vittoria francese e abenaki | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
Perdite | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Il raid di Deerfield (o massacro di Deerfield[8]) fu un avvenimento bellico avvenuto nell'ambito della guerra della regina Anna il 29 febbraio 1704 quando delle forze franco-indigene al comando di Jean-Baptiste Hertel de Rouville attaccarono gli insediamenti della frontiera inglese a Deerfield, bruciando parte del villaggio, uccidendo 47 persone e facendo 112 prigionieri che vennero riportati in Canada, di cui 60 vennero poi rilasciati.
Come tipicamente avveniva in questi scontri di frontiera su piccola scala, le forze franco-indiane erano costituite da soldati francesi e da una coalizione di diverse popolazioni indiane locali che assommava a circa 240 guerrieri, dei quali buona parte Abenaki (originari dell'odierno Maine), ma comprendente anche piccoli gruppi di Uroni (Wyandot) originari di Lorette, di Irochesi (Mohawk) provenienti da Kahnawake e un certo numero di Pocumtuc che avevano vissuto tempo addietro nell'area di Deerfield.[9] La diversità del personale impiegato, le motivazioni dei singoli e gli obbiettivi materiali coinvolti nel raid fecero sì che la pianificazione dell'attacco non fosse passata inosservata nemmeno agli inglesi, o perlomeno essa non era così inaspettata come i francesi pensavano. I difensori di alcune case fortificate nel villaggio riuscirono a respingere i razziatori sino all'arrivo di rinforzi. Ad ogni modo il raid fu una chiara vittoria della coalizione francese il cui obbiettivo era quello di fare prigionieri e minare la società dei coloni inglesi nell'area. Vennero presi più di 100 prigionieri ed il 40% delle case vennero distrutte.
Anche se predetto, il raid fu comunque uno shock per i coloni inglesi, peggiorato ancor più dalle relazioni tra francesi e nativi americani, portando sempre più ad una guerra di frontiera. Il raid è divenuto una parte della storia della guerra di frontiera americana, principalmente per i racconti dei prigionieri sopravvissuti, tra cui il più rilevante è stato sicuramente il reverendo John Williams. Con la sua famiglia venne costretto a compiere un lungo viaggio a piedi verso il Canada a seguito degli altri prigionieri. Sua figlia minore Eunice venne adottata da una famiglia mohawk, si assimilò ai loro costumi e sposò un uomo mohawk. Il racconto di Williams, The Redeemed Captive, venne pubblicato nel 1707 e fu molto popolare nelle colonie.
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