La religione tradizionale cinese, o religione popolare cinese, o semplicemente religione cinese, è la religione etnica dei Cinesi Han. Essendo una spiritualità nativa e spontanea, essa non ha nome oggettivante nella tradizione popolare, ma è stata variamente studiata nei circoli intellettuali già dai primi secoli come Shendao (神道S, ShéndàoP, "via degli dèi"),[1] e nel XX e XXI secolo con nomi quali Universismo cinese,[2]Shenismo (神教S, ShénjiàoP)[3] e Shenxianesimo (神仙教S, ShénxiānjiàoP, letteralmente "vie di dèi e immortali").[4]
Il governo della Cina contemporanea definisce i culti di dèi e antenati nei suoi documenti ufficiali come "credenza nativa" (民間信仰S, mínjiān xìnyǎngP, dove minjian significa "del popolo"), e li distingue dalle "religioni" (宗教S, zōngjiàoP), termine che in cinese definisce le religioni intese come "dottrine".[5]
^Shendao fu storicamente usato già nel testo taoista Baopuzi del III o IV secolo (Herman Ooms. Imperial Politics and Symbolics in Ancient Japan: The Tenmu Dynasty, 650-800. University of Hawaii Press, 2009. ISBN 0824832353. p. 166), di seguito adottato in Giappone (nel VI secolo) per definire la analoga religiosità locale (cf. Brian Bocking. A Popular Dictionary of Shinto. Routledge, 2005. ASIN: B00ID5TQZY p. 129 / Stuart D. B. Picken. Essentials of Shinto: An Analytical Guide to Principal Teachings. Resources in Asian Philosophy and Religion. Greenwood, 1994. ISBN 0313264317 p. xxi), e nel XIV secolo usato dall'imperatore cinese Hongwu nelle sue opere di riforma delle religioni dell'impero. (John W. Dardess. Ming China, 1368-1644: A Concise History of a Resilient Empire. Rowman & Littlefield, 2012. ISBN 1442204915. p. 26)
^J. J. M. de Groot. Religion in China - Universism: A Key to the Study of Taoism and Confucianism. 1912.