Rukbat | |
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Classificazione | Stella bianco-azzurra di sequenza principale |
Classe spettrale | B8V |
Distanza dal Sole | 182 al |
Costellazione | Sagittario |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 19h 23m 53,175s |
Declinazione | −40° 36′ 57,37″ |
Dati fisici | |
Raggio medio | 2,3 R⊙ |
Massa | 3,2 M⊙
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Temperatura superficiale |
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Luminosità | |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | +3,95 |
Magnitudine ass. | +0,23[1] |
Parallasse | 17,94 mas |
Moto proprio | AR: 30,49 mas/anno Dec: −119,21 mas/anno |
Velocità radiale | −0,7 km/s |
Nomenclature alternative | |
Rukbat (Alfa Sagittarii, α Sagittarii, α Sgr) è una stella di magnitudine apparente 3,95 della costellazione del Sagittario. Dista 182 anni luce dal sistema solare[1]. Il nome Rukbat, a volte scritto come Rucbat, deriva dall'arabo Ar-Rukbah e significa "ginocchio" (del Sagittario). Un altro nome, sempre di derivazione araba, è Alrami, che significa "l'arciere".
Nonostante le sia stata attribuita la lettera α dell'alfabeto greco, è ben lungi dall'essere la più luminosa della costellazione, in quanto è solo la quindicesima in ordine di luminosità della costellazione del Sagittario. Non si conoscono gli esatti motivi per cui Johann Bayer, nel suo atlante stellare del 1603 l'Uranometria, le assegnò la lettera che, secondo le sue convenzioni, spettava alla più brillante della costellazione; ugualmente misteriosa è l'assegnazione della seconda lettera dell'alfabeto greco a Beta1 Sagittarii, dato che ha una luminosità simile a quella di Rukbat. Una possibile spiegazione è che, essendo la stella invisibile nell'Europa settentrionale, Bayer non l'abbia mai osservata direttamente e abbia mal interpretato un commento di Tolomeo a proposito della luminosità della stessa. Un'altra ipotesi è che la stella abbia diminuito la sua luminosità nel corso del tempo. Tuttavia, trattandosi di una stella di sequenza principale, quest'ultima spiegazione resta altamente improbabile.