Sabei (Harran)

I Sabei (in arabo صابئة?, Ṣābiʾa; in greco: σεβεοι/σεβομενοι; in ebraico הצאבאים?) sono stati una corrente religiosa di ispirazione giudaica che abitava nella regione di Harran, un'area compresa tra l'Anatolia Sud Orientale e il nord della Siria. La loro esistenza è attestata per la prima volta nel Corano, dove i Sabei sono menzionati assieme alle altre due religioni del Libro, in formule quali « i Giudei, i Sabei e i Nazareni » (Sura 2, vv. 62 e Sura 5, vv. 69) , includendoli cioè tra la "Gente del Libro" ( Ahl al-Kitāb ): ebrei, cristiani o zoroastriani, meritevoli di protezione (dhimma) in caso di affermazione politica dell'Islam. Il loro nome è citato anche negli hadith, dove sono indicati come convertiti all'islam, ma nella letteratura islamica più tardiva (X secolo) la loro specifica identità diviene soggetto di inchiesta. Sono citati nel Libro di Giobbe.

Non vanno confusi con i Sabei del regno di Saba (Sheba), abitanti della regione dello Yemen e dell'Etiopia dal II millennio a.C., dal momento che la loro iniziale in arabo è la consonante "Sīn", anziché la "Ṣād", benché un motivo di confusione sia dato dal fatto che almeno una tribù di Sheba, gli Ansar, era nota per aver adottato la religione dei Sābiʾa Ḥunafāʾ (Ḥanīf sabei).