Sant'Ambrogio

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Sant'Ambrogio di Milano
Sant'Ambrogio di Milano di Claude Vignon, 1623, Minneapolis Institute of Arts
 

Vescovo e Dottore della Chiesa

 
NascitaAugusta Treverorum, 339-340
MorteMilano, 4 aprile 397
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principaleBasilica di Sant'Ambrogio, Milano
Ricorrenza4 aprile (vetero-cattolici)
7 dicembre (cattolici e ortodossi)
Attributimiele, flagello, bastone pastorale e gabbiano[1]
Patrono diMilano, Alassio, prefetti, Lombardia, Merate, Rozzano, Monserrato, Buccheri, Cerami, Vigevano, Castel del Rio, vescovi, Omegna, Carate Brianza, Caslino d'Erba, Settimo Milanese, Dego, Lonate Pozzolo, Gorzone (Darfo Boario Terme)
Aurelio Ambrogio
vescovo della Chiesa cattolica
Mosaico di Sant'Ambrogio di Milano nel sacello di San Vittore (378 circa) annesso alla basilica del santo, probabile ritratto del vescovo[2]
 
Incarichi ricopertiVescovo di Milano
 
Nato339-340 ad Augusta Treverorum
Consacrato vescovo7 dicembre 374
Deceduto4 aprile 397 a Milano
 

Aurelio Ambrogio (in latino: Aurelius Ambrosius), meglio conosciuto come sant'Ambrogio (Augusta Treverorum, 339-340Milano, 4 aprile 397) è stato un funzionario, vescovo, teologo, scrittore e santo romano, una delle personalità più importanti nella Chiesa del IV secolo. È venerato come santo da tutte le chiese cristiane che prevedono il culto dei santi; in particolare, la Chiesa cattolica lo annovera tra i quattro dottori della Chiesa d'Occidente o padri della Chiesa occidentale, insieme a san Girolamo, sant'Agostino e san Gregorio I papa[3].

Conosciuto anche come Ambrogio di Treviri per il luogo di nascita, o più comunemente come Ambrogio di Milano, la città di cui assieme a san Carlo Borromeo e san Galdino è il patrono e della quale fu vescovo dal 374 fino alla morte, nella quale è presente la basilica a lui dedicata che ne conserva le spoglie.

Come vescovo, prese una posizione ferma contro l'arianesimo e tentò di mediare il conflitto tra gli imperatori Magno Massimo e Teodosio I (e fu un fedele collaboratore, se non anche una fonte di ispirazione per quest'ultimo).