Scienze cognitive

Una rappresentazione del cervello umano

Con il termine scienze cognitive si definisce l'insieme di discipline che hanno come oggetto di studio scientifico e filosofico la cognizione di un sistema pensante, sia esso naturale o artificiale, e che pur operando in campi differenti coniugano i risultati delle loro ricerche al fine ultimo di giungere alla comprensione del funzionamento cognitivo. Ovvero di quell'insieme di facoltà mentali coinvolte nei processi di acquisizione, elaborazione, immagazzinamento e manipolazione delle informazioni (attenzione, percezione, apprendimento, memoria, pensiero ecc.).

Secondo William Bechtel[1], le scienze cognitive "sono lo studio interdisciplinare dei sistemi intelligenti - naturali e artificiali - che si avvale di contributi di discipline come la linguistica, la psicologia, l'intelligenza artificiale".

Tra le discipline incluse nelle scienze cognitive è possibile distinguere la psicologia cognitiva, la neurofisiologia, la neuroscienza cognitiva, l'intelligenza artificiale (IA), la linguistica cognitiva, la filosofia della mente, nonché l'informatica (coinvolta soprattutto nella formazione di modelli simulativi come le reti neurali). Ad ogni modo la scienze cognitive possono anche coinvolgere l'antropologia, la genetica, l'etologia, l'economia (si pensi alla teoria dei giochi), la scienza cognitiva della matematica e persino l'arte.

In ogni caso ciò che qualifica principalmente le scienze cognitive sin dal loro nascere, al MIT di Boston nel 1956, è il loro carattere tipicamente multidisciplinare, in grado di coniugare discipline anche molto differenti tra loro, al fine di giungere alla comprensione del funzionamento cognitivo.

  1. ^ William Bechtel, Filosofia della mente, Il mulino, 1992, ISBN 88-15-03684-9, OCLC 797567017. URL consultato il 16 dicembre 2022.