Seconda guerra mondiale

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Seconda guerra mondiale
Da sinistra a destra e dall'alto in basso: truppe del Commonwealth nel deserto; civili cinesi sepolti vivi da soldati giapponesi; sommergibile tedesco sotto attacco; forze sovietiche durante la battaglia di Stalingrado; istantanea di Berlino semidistrutta; velivoli su una portaerei giapponese si preparano per il decollo.
Data1º settembre 1939 - 2 settembre 1945
(6 anni e 1 giorno)
LuogoEuropa, Mar Mediterraneo, Africa, Medio Oriente, Sud-est asiatico, Cina, Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano
Casus belliInvasione tedesca della Polonia
EsitoVittoria finale degli Alleati
Schieramenti
Impero britannico (bandiera) Impero britannico
Francia (bandiera) Francia (1939-1940; 1944-1945)
Stati Uniti (dal 1941)
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica (dal 1941)
Cina (dal 1941)
... e altri
Germania (bandiera) Germania
Italia (bandiera) Italia (1940-1943)
Giappone (bandiera) Impero giapponese (dal 1941)
... e altri
Comandanti
Perdite
Totale: 50 milioni
Militari: 17 milioni
Civili: 33 milioni
Totale: 12 milioni
Militari: 8 milioni
Civili: 4 milioni
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La seconda guerra mondiale vide contrapporsi, tra il 1939 e il 1945, le cosiddette potenze dell'Asse e gli Alleati che, come già accaduto ai belligeranti della prima guerra mondiale, si combatterono su gran parte del pianeta. Il conflitto ebbe inizio il 1º settembre 1939, con l'attacco della Germania nazista alla Polonia, e terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945, con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre, con la resa dell'Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti.

È stato il più grande e sanguinoso conflitto armato della storia e costò all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con una stima totale di morti che oscilla tra i 55 e i 60 milioni di individui. Le popolazioni civili si trovarono coinvolte nelle operazioni in una misura sino ad allora sconosciuta e furono, anzi, bersaglio dichiarato di bombardamenti, rappresaglie, persecuzioni, deportazioni e stermini. In particolare, il Terzo Reich portò avanti con metodi ingegneristici l'Olocausto per annientare, tra le altre, le popolazioni di origine o etnia ebraica, perseguendo anche una politica di riorganizzazione etnico-politica dell'Europa centro-orientale, che prevedeva la distruzione o deportazione di intere popolazioni slave, dei popoli rom e di tutti coloro che il regime nazista riteneva "indesiderabili", o nemici della razza ariana.

Al termine della guerra, l'Europa, ridotta a un cumulo di macerie, completò il processo di involuzione iniziato con la prima guerra mondiale e perse definitivamente il primato politico-economico mondiale, che fu assunto in buona parte dagli Stati Uniti d'America. Ad essi si contrappose l'Unione Sovietica, l'altra grande superpotenza forgiata dal conflitto, in un teso equilibrio geopolitico internazionale, che fu definito in seguito guerra fredda. Le immani distruzioni della guerra portarono alla nascita dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), avvenuta al termine della Conferenza di San Francisco il 26 giugno 1945.