Sostanza psicoattiva

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Assortimento di sostanze psicoattive: 1 cocaina 2 crack di cocaina 3 metilfenidato (Ritalin) 4 efedrina 5 MDMA (ecstasy) 6 peyote (mescalina) 7 Carta assorbente per l' LSD 8 fungo psilocibina (Psilocybe cubensis) 9 Salvia divinorum 10 difenidramina (Benadryl) 11 Amanita muscaria 12 Farmaco contenente codeina 13 codeina con miorilassante 14 tabacco 15 bupropione (Zyban) 16 cannabis 17 hashish
L'etanolo delle bevande alcoliche è una sostanza psicoattiva ampiamente utilizzata e abusata.
La caffeina (anche chiamata come "teina"), presente nel caffè, tè, cioccolato etc., è la sostanza psicoattiva più usata al mondo[1].

Una sostanza psicoattiva è una sostanza chimica farmacologicamente attiva, dotata di azione psicotropa, ovvero capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto potendo agire su emozione, ricordi, attenzione, percezione, umore, coscienza, comportamento, abilità intellettive, capacità motorie, ecc.[2][3] Per via dei loro potenziali effetti, le sostanze psicoattive sono impiegate in tutti i continenti da millenni per fini rituali,[4][5] religiosi,[6] spirituali,[7] culturali,[8] medico-terapeutici[7], ricreativi.[8]

L’azione di una sostanza psicoattiva sull'uomo dipende anche dalle caratteristiche genetiche che rendono gli individui più o meno suscettibili al suo effetto. Sebbene le principali interazioni siano riscontrabili sul sistema nervoso centrale, ogni sostanza psicoattiva può avere delle ripercussioni anche sul sistema nervoso periferico e su altri organi inclusi il sistema cardiovascolare, il sistema respiratorio, il sistema muscoloscheletrico e gli organi riproduttivi.[3]

La categoria è molto ampia e include sottoinsiemi con caratteristiche specifiche.[9] Non è ben definita la sistematizzazione dei termini con cui vengono denotate le diverse categorie sia a livello normativo che nell'uso comune; pertanto "sostanze psicoattive", "sostanze psicotrope", "sostanze stupefacenti", "droghe" possono essere lemmi oggetto di ambiguità e sovrapposizioni.

Alterando le funzioni delle cellule nervose, le sostanze psicoattive possono compromettere gli equilibri psicologici e i normali processi mentali. Poiché i processi psicologici sono legati alle dinamiche e alle variabili sociali e i meccanismi cerebrali sono costruiti e modulati dalle funzioni psicologiche, dalle aspettative, dai significati e dai valori che ognuno dà ai suoi comportamenti, gli effetti e le conseguenze delle sostanze psicoattive non dipendono soltanto dalle loro proprietà farmacologiche, ma sono in parte dettate da fattori sociali e culturali.[3] Alcune di queste sostanze sono usate in ambito medico come farmaci psicotropi per varie patologie;[10] alcune sono stupefacenti, comunemente chiamati "droghe" sottoposti a leggi e regolamenti che ne disciplinano ed restringono produzione, commercializzazione e consumo;[11][12] altre, come etanolo, nicotina, caffeina, teobromina sono ingredienti di prodotti di largo consumo.[13]

Le sostanze psicoattive più diffuse, sia legali che illegali a seconda del paese, sono: Etanolo, Nicotina (tabacco), Caffeina, Benzodiazepine, Cannabinoidi (cannabis), Teofillina, Teobromina, Metanfetamina, Cocaina, Eroina, MDMA, LSD, Oppioidi, Psilocibina (funghi).

Molte sostanze psicoattive sono capaci di indurre, in diverso grado, fenomeni di dipendenza, tolleranza e assuefazione; altre invece non creano dipendenza ma possono comunque essere "sostanze da abuso".[14] La psicoattività di una sostanza non implica necessariamente la produzione di dipendenza.[15][16]

  1. ^ (EN) Ian Clark e Hans Peter Landolt, Coffee, caffeine, and sleep: A systematic review of epidemiological studies and randomized controlled trials, in Sleep Medicine Reviews, vol. 31, Elsevier, 30 gennaio 2016, DOI:10.1016/j.smrv.2016.01.006 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
    «Caffeine is the most widely consumed psychoactive substance in the world.»
  2. ^ Ornella Corazza e Andres Roman-Urrestarazu, Handbook of novel psychoactive substances : what clinicians should know about NPS, 2019, ISBN 978-1-351-65552-1, OCLC 1145894158. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  3. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :7
  4. ^ Guzmán G. (2008). "Hallucinogenic mushrooms in Mexico: An overview". Economic Botany. 62 (3): 404–412. doi:10.1007/s12231-008-9033-8..
  5. ^ Arthur Berndtson, La filosofía en el Uruguay en el siglo XX. By Arturo Ardao. (México, D. F.: Fondo de Cultura Econòmica, 1956. Pp. 193.)El pensamiento boliviano en el siglo XX. By Guillermo Francovich. (México, D. F.: Fondo de Cultura Económica, 1956. Pp. 170.), in The Americas, vol. 13, nº 04, 1957-04, pp. 424–427, DOI:10.2307/979455..
  6. ^ Jay, Mike., High society : mind-altering drugs in history and culture, Thames & Hudson, 2012, ISBN 9780500289105, OCLC 999789215. URL consultato il 1º dicembre 2018.
  7. ^ a b Schultes, Richard Evans. e Rätsch, Christian, 1957-, Plants of the gods : their sacred, healing, and hallucinogenic powers, Rev. and expanded ed, Healing Arts Press, 2001, ISBN 0892819790, OCLC 47666585. URL consultato il 1º dicembre 2018.
  8. ^ a b Weil, Andrew T., From Chocolate to Morphine : Everything You Need to Know About Mind-Altering Drugs., Mariner Books, 2004, ISBN 9780547525662, OCLC 1032708238. URL consultato il 1º dicembre 2018.
  9. ^ (EN) Drug Facts - Alcohol and Drug Foundation, su adf.org.au. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  10. ^ Copia archiviata, su salute.gov.it. URL consultato il 21 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2017).
  11. ^ L'uso di questo termine è però ambiguo essendo una "Droga" anche qualunque sostanza vegetale secca usata per aromatizzare le vivande o in farmacognosia qualunque sostanze di origine vegetale, animale o minerale seccata usata grezza come medicamento.
  12. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 ottobre 1990, n. 309 - Normattiva, su normattiva.it. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  13. ^ (EN) Gary L. Wenk, Your Brain on Food: How Chemicals Control Your Thoughts and Feelings, Oxford University Press, 1º febbraio 2019, ISBN 978-0-19-093281-7. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  14. ^ ICD-10-GM 2021: F55.0 Abuso di sostanze che non provocano dipendenza:..., su medcode.ch. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  15. ^ (EN) Drugs, su who.int. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  16. ^ WHO: Lexicon of alcohol and drug terms published by the World Health Organization, su web.archive.org, 4 luglio 2004. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2004).