Spedizione ateniese in Sicilia

Spedizione in Sicilia
parte guerra del Peloponneso
Mappa della spedizione ateniese in Sicilia
DataPrimavera-estate 415 — estate 413 a.C.
LuogoSiracusa e fiume Assinaro
CausaRichiesta di Segesta di aiuto da parte di Atene contro Siracusa
EsitoSconfitta ateniese
Modifiche territorialiNessuna
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Sconosciute le forze siracusane, 3 000 opliti spartani
  • Spedizione (415 a.C.):
    134 triremi tra cui 60 navi veloci, 5 100 opliti, 700 truppe leggere, 480 arcieri e 700 frombolieri
  • Primi rinforzi (414 a.C.):
    10 o 20 navi, 2 000 o 4 000 uomini
  • Ultimi rinforzi (413 a.C.):
    73 triremi, 5 000 opliti[1]
Perdite
Non si hanno cifre preciseSu 12 000 uomini solo 7 000 superstiti, poi fatti schiavi a Siracusa[2]
Alcibiade, dapprima al comando della spedizione ateniese, passò nei ranghi delle forze spartane in difesa di Siracusa.
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La spedizione ateniese in Sicilia — o seconda spedizione ateniese in Sicilia o grande spedizione ateniese in Sicilia per distinguerla da quella del 427 a.C.[3] — avvenne tra la primavera e l'estate del 415 e quella del 413 a.C.[4] Dopo le prime vittorie ateniesi, che misero in seria difficoltà l'esercito siracusano, le sorti della guerra furono capovolte grazie ai rinforzi spartani sotto il comando di Gilippo. La sconfitta della grande armata di Atene condusse alla prigionia dei soldati ateniesi sconfitti nelle latomie siracusane, costretti a vivere tra stenti e sofferenze sino alla morte; pochi furono i superstiti che riuscirono a ritornare in patria. Il fallimento della spedizione segnò l'avvio del definitivo declino militare e politico di Atene, seguito dal colpo di Stato aristocratico del 411 a.C. e dalla definitiva sconfitta nella guerra del Peloponneso (404 a.C.).

Tucidide, storico ateniese, dedica due libri della sua opera Guerra del Peloponneso proprio alla spedizione ateniese, per sottolineare la grandezza e l'eccezionalità dell'evento[5]. Egli diede così inizio a «un nuovo lavoro, un lavoro sulla Sicilia»[6] che divenne lo sfondo della guerra del Peloponneso (431-404 a.C.). Le Vite parallele di Plutarco (in particolare la Vita di Nicia) e la Bibliotheca historica di Diodoro Siculo costituiscono altre importanti fonti sulla grande spedizione in Sicilia[Nota 1].

  1. ^ Grundy, p. 209.
  2. ^ Tucidide, VII, 87.
  3. ^ De Sanctis, p. 377.
  4. ^ P. G. Maxwell-Stuart, Zeitschrift für Alte Geschichte, 1973, p. 397.
  5. ^ Fantasia, p. 127.
  6. ^ Freeman, p. 80.


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