Stampa offset

Macchina da stampa MAN Roland

La stampa offset è un processo di stampa su rulli del tipo indiretto, cioè l’immagine non è trasferita direttamente dalla lastra alla carta ma attraverso un complesso sistema di rulli, il che permette stampe ad alta definizione e su supporti aventi superficie irregolare. Il sistema adottato è planografico (riferito al particolare sistema di stampa che utilizza matrici piane, tipiche della "fototipia"e della litografia) indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione chimico/fisica tra acqua e inchiostro (inchiostro a base grassa che non aderisce al sottile strato d'acqua steso sulla lastra).

Il foglio di alluminio di per sé è idrofilo (accetta l'acqua) e viene trattato in modo che i grafismi appaiano lipofili (accettano il grasso). In seguito alla scrittura dei grafismi tramite un macchinario detto CTP (Computer to Plate), mediante un raggio laser vengono "scritti" i grafismi sulla lastra facendoli risaltare.
Come nella litografia, è un processo "planografico" perché i grafismi e i contrografismi sono sullo stesso piano.
A differenza della litografia: a) anziché essere di pietra (litografia), la matrice è costituita da un sottile foglio di alluminio il quale, opportunamente trattato, si comporta come una pietra litografica; inoltre, b) è un metodo definito "indiretto" in quanto la stampa non avviene direttamente dalla matrice metallica sul foglio di carta (ovvero la lastra montata sul cilindro portalastra non viene a diretto contatto con il supporto), ma tramite un tessuto gommato, detto caucciù, il quale raccoglie l'immagine inchiostrata dalla matrice per trasferirla a sua volta sulla carta.

Il procedimento è stato inventato nel 1875 da Robert Barclay per quanto riguarda la stampa su stagno; nel 1904 fu adattato alla stampa su carta da Ira Washington Rubel[1]. Successivamente venne perfezionato soprattutto da tedeschi e inglesi, al punto da rendere via via obsoleto il procedimento, precedentemente in uso, della zincotipia.

  1. ^ Offset, su treccani.it, Enciclopedia Treccani. URL consultato il 28 Aprile 2020.