Stella

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(IT)

«Attraverso le asperità sino alle stelle.»

A parte il Sole, le stelle sono così lontane da essere visibili solo come punti di luce, nonostante il loro diametro sia di milioni di chilometri. Nell'immagine, scattata dal telescopio spaziale Hubble, la Nube stellare del Sagittario (M24), un ammasso aperto nell'omonima costellazione.

Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. Si tratta di uno sferoide di plasma che attraverso processi di fusione nucleare nel proprio nucleo genera energia, irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica (luminosità), flusso di particelle elementari (vento stellare) e neutrini.[2] Buona parte degli elementi chimici più pesanti dell'idrogeno e dell'elio vengono sintetizzati nei nuclei delle stelle tramite il processo di nucleosintesi.

La stella più vicina alla Terra è il Sole, sorgente di gran parte dell'energia del nostro pianeta. Le altre stelle, ad eccezione di alcune supernove,[N 1] sono visibili solamente durante la notte[N 2] come punti luminosi tremolanti, a causa degli effetti distorsivi (seeing) prodotti dall'atmosfera terrestre.[3]

Le stelle sono dotate di una massa compresa tra 0,08 e 150–200 masse solari (M). Quelle con massa inferiore a 0,08 M sono dette nane brune, oggetti a metà strada tra stelle e pianeti che non producono energia tramite la fusione nucleare; non sembrano esistere, per quanto finora osservato, stelle di massa superiore a 200 M, confermando il limite di Eddington.[4] Tuttavia, ulteriori studi hanno evidenziato l'esistenza di stelle ancora più massicce, come ad esempio BAT99-98 di 226 masse solari,[5] che si stima ne contasse alla nascita 250; e anche BAT 99-116, con una massa calcolata in 390 masse solari.[5] Vi è però la possibilità che tali stelle molto massicce possano essere stelle binarie. Oltre che la massa, nelle stelle sono variabili anche le dimensioni, comprese tra i pochi chilometri delle stelle degeneri e i miliardi di km delle supergiganti e ipergiganti. Le luminosità sono comprese tra 10−4 e 106 - 107 luminosità solari (L).

Le stelle si presentano, oltre che singolarmente, anche in sistemi costituiti da due stelle binarie o da un numero superiore (sistemi multipli), legate dalla forza di gravità.[6] Possono formare inoltre associazioni stellari e ammassi stellari (aperti o globulari), a loro volta raggruppati, insieme a stelle singole e nubi di gas e polveri, in addensamenti ancora più estesi, le galassie.[7] Numerose stelle possiedono inoltre sistemi planetari più o meno ampi.[8]

Le stelle sono divise in classi di magnitudine o grandezza apparente, secondo la regola per cui quanto più debole è la luminosità percepita, tanto maggiore è il numero che esprime la grandezza: così le stelle di terza grandezza sono più deboli di quelle di seconda grandezza e le stelle di prima grandezza sono cento volte più luminose di quelle più deboli visibili senza telescopio (sesta grandezza). La Via Lattea, la nostra galassia, contiene oltre 100 miliardi di stelle di vario tipo: più piccole e meno luminose del Sole, non più grandi della Terra, come le nane bianche, e alcune gigantesche, come Betelgeuse, il cui diametro è maggiore di quello dell'orbita terrestre.

Nel corso della storia il cielo stellato è stato fonte di ispirazione per numerosi filosofi, poeti, scrittori e musicisti, che in diversi casi si sono interessati direttamente allo studio dell'astronomia.[9]

  1. ^ Per Aspera Ad Astra, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 agosto 2013.
  2. ^ John N. Bahcall, How the Sun Shines, su nobelprize.org, Nobel Foundation, 29 giugno 2000. URL consultato il 30 agosto 2006.
  3. ^ D. L. Fried, Optical Resolution Through a Randomly Inhomogeneous Medium for Very Long and Very Short Exposures [collegamento interrotto], in J. Opt. Soc. Am, vol. 56, pp. 1372-1379. URL consultato il 7 marzo 2008.
  4. ^ NASA's Hubble Weighs in on the Heaviest Stars in the Galaxy, NASA News, 3 marzo 2005. URL consultato il 4 agosto 2006.
  5. ^ a b R. Hainich, U. Rühling, H. Todt, L. M. Oskinova, A. Liermann, G. Gräfener, C. Foellmi, O. Schnurr, W.-R. Hamann, The Wolf-Rayet stars in the Large Magellanic Cloud: A comprehensive analysis of the WN class, in Astronomy & Astrophysics, vol. 565, A27, 2014, p. 17.
  6. ^ I. Iben Jr., Single and binary star evolution (PDF), in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 76, 1991, pp. 55-114.
  7. ^ AA.VV, L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia, Novara, De Agostini, 2002.
  8. ^ (EN) Jean Schneider, Interactive Extra-solar Planets Catalog, in The Extrasolar Planets Encyclopedia, 13 agosto 2009. URL consultato il 10 ottobre 2011.
  9. ^ Le stelle nella cultura umana, su web.dsc.unibo.it. URL consultato il 6 giugno 2008 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2005).


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