Tantra

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Il dio Bhairava in unione sessuale con la dea Kālī, acquarello del XVIII secolo. Bhairava brandisce il triṣūla (tridente) e mostra un teschio aperto e capovolto, volgendo le spalle a chi guarda; Kālī, di pelle scura, indossa la ghirlanda di teste e sostiene una testa mozzata mostrando la lingua. La coppia, all'interno di un arco di fuoco, si erge sul corpo di Śiva immobile sulle fiamme. Queste tre divinità ricorrono con frequenza in molte tradizioni tantriche: Bhairava, il Tremendo, è il distruttore della nescienza, colui che può dare lo slancio verso la Conoscenza; Kālī, la Nera, è espressione dell'energia divina, principio immanente onnipresente e «cuore glorioso» di Śiva stesso. Il loro amplesso, manifestantesi in tutta la sua aggressiva potenzialità, è espressione simbolica del ricongiungimento dell'umano e del divino, dell'uomo con Śiva, meta, quest'ultimo, di ogni via tantrica monista, Beatitudine suprema e Coscienza assoluta.

Tantra è un termine sanscrito (in scrittura devanāgarī, तन्त्र: "telaio", "ordito"[1]; ma tradotto anche come "principio", "essenza", "sistema", "dottrina", "tecnica"[2]) per indicare sia un insieme di testi[3] dalla non univoca classificazione, sia un controverso insieme di insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche originatesi nelle culture religiose indiane con varianti induiste, buddhiste, giainiste e bönpo, con diramazioni diffuse in Tibet, Cina, Corea, Giappone, Indonesia e molte altre aree dell'Estremo Oriente[4].
Per riferirsi ai diversi insiemi di tradizioni e culture è spesso adoperato come sinonimo anche il termine di tantrismo.

  1. ^ Vedi Monier-Williams Sanskrit-English Dictionary Archiviato il 6 agosto 2020 in Internet Archive.: "loom", "warp": "telaio", "ordito".
  2. ^ Vedi oltre: aspetti definitori del termine.
  3. ^ La datazione dei Tantra non può essere anteriore al 600 d.C., e la maggior parte di questi testi fu probabilmente composta a partire dall'VIII secolo. (Flood, 2006, p. 215).
  4. ^ White, 2000, p. 7.