Teide 1

Teide 1
Scoperta1995
Classificazionenana bruna
Classe spettraleM8
Distanza dal Sole380 anni luce
CostellazioneToro
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta3h 47m 18,0s
Declinazione24° 22′ 31″
Dati fisici
Diametro medio305 800 km
Raggio medio0,22 R
Massa
0,052 M
Temperatura
superficiale
  • 2200 K (media)
Luminosità
~1 x 10-3 L
Età stimata~1,2 × 108 anni
Dati osservativi
Magnitudine app.+17,76
Magnitudine ass.+12,38
Moto proprioAR: 20 mas/anno
Dec: -40 mas/anno[1]
Nomenclature alternative
TPL J034718+2422.5

Teide 1 è una nana bruna, posta a circa 400 AL nell'ammasso delle Pleiadi; fu la prima stella in assoluto ad essere ufficialmente classificata nel 1995 come nana bruna[2] sebbene non fosse in realtà la prima scoperta: prima di essa, infatti, fu LP 944-020 ad essere individuata già nel 1975, pur non essendone stata riconosciuta l'esatta natura.[3]

La sua massa, 55 MJ ovvero 0,052 M, pone Teide 1 sopra il limite convenzionalmente adottato per la massa dei pianeti (13 MJ), ma sotto quello per la massa di una nana rossa (0,08M). Il suo raggio è il doppio di quello di Giove ossia un quinto di quello del Sole. Ha una temperatura superficiale di 2.200 K, ovvero meno di metà di quella del Sole. Ha una luminosità pari ad un millesimo di quella del Sole. L'età di Teide 1 è stimata essere 120 milioni di anni, contro i 4,5 miliardi stimati per il Sole.

Temperatura e densità centrali non sono sufficienti a sostenere la fusione del litio e dunque neppure la fusione dell'idrogeno, che è invece tipica delle stelle.[4]

Si ritiene che in un miliardo di anni la sua temperatura scenderà ad appena[5] 1.700 K. Questo fattore, come la scarsa energia irradiata ora, rende estremamente improbabile che si possa sviluppare qualche forma di vita su un eventuale pianeta che orbitasse attorno a Teide 1.

  1. ^ (EN) G. Bihain, R. Rebolo, V. J. S. Béjar, J. A. Caballero, C. A. L. Bailer-Jones, R. Mundt, Proper Motion L Brown Dwars in the Pleiades Cluster (PDF), in Astronomische Nachrichten, vol. 326, n. 10, dicembre 2005, pp. 1057-1058, DOI:10.1002/asna.200510473. URL consultato il 20 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2010).
  2. ^ (EN) R. Rebolo, M. R. Zapatero Osorio, E. L. Martín, Discovery of a brown dwarf in the Pleiades star cluster (PDF), in Nature, vol. 377, settembre 1995, pp. 129-131, DOI:10.1038/377129a0. URL consultato il 20 luglio 2009.
  3. ^ (EN) A brief overview on brown dwarfs, su iac.es. URL consultato il 20 luglio 2009.
  4. ^ (EN) R. Rebolo, M. R. Zapatero Osorio, E. L. Martín, G. Basri, G. W. Marcy, Brown Dwarfs in the Pleiades Cluster Confirmed by the Lithium Test, in The Astrophysical Journal, vol. 469, settembre 1996, pp. L53-L56, DOI:10.1086/310263. URL consultato il 20 luglio 2009.
  5. ^ Per confronto si noti che un becco Bunsen da laboratorio può raggiungere i 1.870 K.