Terra piatta

Una rappresentazione moderna del mappamondo di Ecateo.
L'ONU utilizza come emblema una proiezione azimutale equidistante, utilizzato anche dai sostenitori moderni della teoria.

La Terra piatta è una credenza sulla forma della Terra come un disco piatto o un'altra figura piana. Le caratteristiche di tale modello variano in base al tempo e al luogo in cui è stato concepito. Tale concezione ha le sue origini nell'antichità, ma persiste tutt'oggi, anche se priva di fondamento e smentita dalla scienza; associazioni e gruppi online presenti sui social network hanno riportato il tema all'attenzione dell'opinione pubblica negli ultimi anni.

Nel modello della Terra piana, il Sole e la Luna ruotano al di sopra della Terra. Il percorso notturno della barca del Sole al di sopra del firmamento (costituito dal corpo della dea Nut) compare in molti affreschi egizi (nelle moderne teorie della Terra piana, il Sole e la Luna si muovono invece al di sotto della cupola del firmamento). Nel mondo Indo-iranico, invece, la soluzione consisteva nel collocare al centro della Terra l'altissimo monte Meru, che faceva da perno a tutta la volta celeste: intorno ad esso giravano il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. L'alternarsi del giorno e la notte era spiegato con l'occultamento del Sole da parte del monte Meru. La credenza in un alto monte, posto a nord sotto la stella polare e sede divina compare in molte culture antiche.

La nozione che la Terra sia piatta sembra sposarsi molto bene con la convinzione che il cielo sia una cupola solida trasparente; alcuni studiosi anticlericali della prima metà dell'Ottocento diffusero l'idea che sin dall'antichità, fino ai tempi di Cristoforo Colombo, fosse prevalente l'idea che il cielo fosse una cupola metallica.[1] In realtà l'idea sembra assente dalla cosmografia mesopotamica e anche da quella biblica.

  1. ^ Randall W. Younker, Richard M. Davidson, The Mith of the Solid Heavenly Dome, in He Spoke and It Was: Divine Creation in the Old Testament, Gerald A. Klingbell ed., Pacific Press, P. 30.