Terremoto dell'Ecuador del 1987 | |
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Data | 5 marzo 1987 |
Ora | 20:54 / 23:10 (UTC-5) |
Magnitudo momento | 6,1 / 6,9[1] |
Profondità | 15 km |
Epicentro | 100 km a nord-est di Quito, Provincia del Napo 0°05′24″N 77°22′12″W |
Stati colpiti | Ecuador |
Intensità Mercalli | IX |
Vittime | 1000 morti |
Posizione dell'epicentro
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Due terremoti colpirono l'Ecuador il 5 marzo del 1987 a distanza di poche ore uno dall'altro. Il primo sisma avvenne alle 20:54 ora locale e fu di magnitudo 6,7 della scala Richter con epicentro a 25 km a nord del vulcano Reventador, circa 100 km a nord-est di Quito, nella Provincia del Napo. La seconda scossa, alle 23:10 della stessa sera, raggiunse l'intensità di 6,9 Mw.[1] Il numero delle vittime fu di 1 000 morti circa, mentre i danni materiali si aggirarono attorno al miliardo di dollari. La maggior parte delle perdite umane e dei danni materiali non fu causato direttamente dalle scosse, ma dalle successive frane dalle montagne circostanti che seppellirono interi villaggi.[2]
L'epicentro è stato vicino al vulcano Reventador in una zona caratterizzata da versanti ripidi, particolarmente umidi a causa delle forti piogge del febbraio 1987.[1] Mentre i terremoti fecero direttamente pochi danni, ì pendii indeboliti delle montagne vicine all'epicentro cedettero e diverse frane di fango e rocce sommersero diversi centri abitati.[1]
L'infrastruttura più importante danneggiata dai terremoti, che causò un serio danno all'economia del paese, fu un oleodotto della lunghezza di 70 chilometri, la cui riparazione costò 5 mesi di lavori.[3]