Tito Lucrezio Caro

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(LA)

«O miseras hominum mentes, o pectora caeca.
Qualibus in tenebris vitae, quantisque periclis
degitur hoc aevi quodcumquest.»

(IT)

«Oh misere menti degli uomini, oh animi ciechi.[1]
In quale tenebrosa esistenza e fra quanti grandi pericoli
si trascorre questa breve vita.»

Busto ottocentesco di Lucrezio al colle Pincio, Roma

Tito Lucrezio Caro (in latino Titus Lucretius Carus, pronuncia classica, o restituita: [ˈtɪ.tʊz lʊˈkreː.tɪ.ʊs ˈkaː.rʊs], pronuncia all'italiana, o ecclesiastica: /ˈtituz luˈkrɛʦʦjus ˈkarus/; Pompei o Ercolano, 98/94 a.C.[2][3]Roma, 15 ottobre 50 a.C. o 55 a.C.[4][5][6]) è stato un poeta e filosofo romano, seguace dell'epicureismo.

  1. ^ S'intende, ciechi alla dottrina di Epicuro.
  2. ^ Sul luogo di nascita: anche se c'è chi afferma fosse nato a Roma, si ritiene quasi all'unanimità che fosse originario della Campania: di Napoli, di Ercolano, o, secondo recenti studi epigrafici, di Pompei, dove il nomen e il cognomen Tito e Lucrezio sono attestati, e la gens Lucretia aveva delle ville cfr: Biografia di Lucrezio; o perlomeno vi avesse abitato a lungo cfr. Enrico Borla, Ennio Foppiani, Bricolage per un naufragio. Alla deriva nella notte del mondo, nota 25, pag. 304; cfr. anche la Lucrezio Caro, Tito su Enciclopedia Treccani
  3. ^ Sulla data di nascita: molti optano per il 98 a.C. o secondo altri 96 a.C.
  4. ^ Secondo alcune fonti: Lucretius testimonia vitae (PDF), su www2.classics.unibo.it. URL consultato il 14 settembre 2022 (archiviato il 9 dicembre 2018).
  5. ^ Luciano Canfora, Vita di Lucrezio, Sellerio, 1993
  6. ^ oppure 55 a.C., o secondo altri 53 a.C., cfr. Paolo Di Sacco, Mauro Serio, "Odi et amo - Storia e testi della letteratura latina" vol. 1 "L'età arcaica e la repubblica", Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Sezione 2, Modulo 7, pag 264