Tomoshige Samejima | |
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Nascita | Tokyo, 8 aprile 1889 |
Morte | 13 settembre 1966 |
Cause della morte | Naturali |
Dati militari | |
Paese servito | Impero giapponese |
Forza armata | Marina imperiale giapponese |
Arma | Marina militare |
Specialità | Artiglieria navale |
Anni di servizio | 1909-1946 |
Grado | Viceammiraglio |
Guerre | Seconda guerra sino-giapponese Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna delle isole Salomone Campagna della Nuova Guinea |
Comandante di | Trasporto Seito Incrociatore leggero Kitakami Incrociatori pesanti Mogami e Haguro Nave da battaglia Nagato 4ª Divisione portaerei 13ª Divisione incrociatori 2ª Divisione portaerei 4ª Flotta 8ª Flotta |
Studi militari | Accademia navale (Etajima) Collegio navale (Tokyo) |
Fonti citate nel corpo del testo | |
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Tomoshige Samejima (鮫島 具重?, Samejima Tomoshige; Tokyo, 8 aprile 1889 – 13 settembre 1966) è stato un ammiraglio giapponese, attivo durante la seconda guerra mondiale.
Entrò in marina nel 1909 e, dopo varie crociere d'addestramento, si specializzò in artiglieria navale. Ereditato nel 1910 il titolo di barone, studiò anche al Collegio navale nei periodi 1915-1916 e 1921-1923, inframmezzati da compiti di istruttore all'Accademia navale di Etajima e incarichi secondari su alcune grandi unità, come l'incrociatore da battaglia Kongo. Dopo un anno di servizio sull'incrociatore leggero Yura quale ufficiale capo dell'artiglieria, dal 1925 all'inizio del 1927 rimase nel Regno Unito per integrare le proprie conoscenze, pagandosi studi e alloggio grazie alle sue disponibilità economiche. Promosso capitano di fregata, in Giappone divenne aiutante di campo del principe Takamatsu per due anni, seguendolo nella sua carriera; a fine 1929 assunse il comando in seconda dell'incrociatore pesante Haguro e divenne capitano di vascello due anni più tardi. Lavorò dunque allo stato maggiore della 3ª Flotta sino a quando divenne comandante dell'incrociatore leggero Kitakami (1932-1934) e poi di quello pesante Mogami, che condusse nelle prove in mare e con il quale sopravvisse al disastro della 4ª Flotta, sorpresa in esercitazione da una violenta tempesta. Fu quindi trasferito alla guida dell'Haguro e, nel dicembre 1936, assunse il comando della nave da battaglia Nagato: partecipò a operazioni anfibie nel teatro di guerra cinese e continuò ad appoggiare le operazioni anche dopo essere divenuto contrammiraglio, grado con il quale comandò la 4ª Divisione portaerei (1937-1938) e la 2ª Divisione portaerei (1938-1939). Tornato in Giappone divenne aiutante di campo dell'imperatore Hirohito.
Viceammiraglio nel 1941, alla fine del 1942 rimpiazzò Shigeyoshi Inoue alla testa della 4ª Flotta. Il 1º aprile 1943 fu trasferito al comando dell'8ª Flotta a Rabaul e, in questa posizione, fu l'ufficiale superiore delle forze navali e terrestri della Marina imperiale durante la dura campagna delle Salomone. Le unità ai suoi ordini combatterono con determinazione e completarono più di un'evacuazione, ma la superiorità tecnologica, logistica e strategica degli Alleati vanificarono i successi locali e cagionarono perdite sempre più gravi. Rabaul anzi fu sempre più frequentemente bombardata e Samejima trasferì il proprio quartier generale a Faisi nelle isole Shortland, dove rimase intrappolato sino al settembre 1945 quando sottoscrisse la capitolazione dell'8ª Flotta. Lasciò il servizio attivo nel 1946 e si ritirò a vita privata in Giappone, spirando nel 1966.