Nel campo dell'egittologia, per traslitterazione dei testi scritti in lingua egizia si intende il processo di conversione (o mappatura) dai geroglifici (o dai loro equivalenti ieratici e demotici) a simboli alfabetici che li rappresentano. Questo processo facilita la pubblicazione dei testi, nei quali l'inclusione di fotografie o disegni di un documento egizio è poco pratica.
Bisogna sottolineare il fatto che traslitterazione e trascrizione non sono la stessa cosa: la trascrizione, infatti, cerca di riprodurre il modo in cui le parole erano pronunciate adattandolo all'ortografia di un'altra lingua. Ad esempio, il nome del fondatore della XXII dinastia è traslitterato ššnq ma trascritto Sheshonq in italiano, Shoshenq in inglese, Chéchanq in francese, Sjesjonk in olandese e Scheschonq in tedesco. Poiché la fonetica dell'antica lingua egizia non è ancora conosciuta completamente, la maggior parte delle trascrizioni è solamente teorica. Gli egittologi, pertanto, si affidano alla traslitterazione nelle pubblicazioni scientifiche.