Trattato sui cieli aperti | |
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Firmato e ratificato
Firmato, ma non ratificato
Stati che si sono ritirati dal trattato | |
Firma | 24 marzo 1992 |
Luogo | Helsinki, Finlandia |
Efficacia | 1º gennaio 2002 |
Condizioni | ratifica di 20 stati |
Ratificatori | 33 |
Depositario | Governo del Canada e Governo dell'Ungheria |
Lingue | inglese, tedesco, francese, italiano, russo e spagnolo |
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Il trattato sui cieli aperti (od Open Skies), è un accordo internazionale che ha l'obiettivo di promuovere la trasparenza sulle attività militari condotte dai paesi membri secondo il concetto dell'osservazione aerea reciproca. Esso è ispirato agli impegni assunti dagli Stati parte nella Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (successivamente Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), costituisce assieme al Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa e al Documento di Vienna uno dei pilastri del controllo armamenti convenzionali e consente l’effettuazione reciproca di missioni di ricognizione aerea sui territori degli Stati parte.[1]
Firmato nel 1992, è entrato in vigore nel 2002, e conta attualmente 32 paesi membri. Otto nazioni hanno aderito al trattato dal momento sin dell'entrata in vigore: Finlandia, Svezia, Lettonia, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Slovenia, Estonia e Lituania.
Il trattato è di durata illimitata e aperto all'adesione di altre nazioni. Comprende 19 articoli e 12 allegati ed è formulato negli originali in francese, in inglese, in italiano, in russo, in spagnolo e in tedesco, tutti egualmente autentici.[2]
Il Canada e l'Ungheria sono i depositari del trattato in riconoscimento del loro speciale contributo allo sviluppo del trattato. I paesi depositari mantengono i documenti del trattato e forniscono supporto amministrativo.