Treboniano Gallo | |
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Imperatore romano | |
Busto di Treboniano Gallo conservato al Museo Archeologico di Hatay, ad Antakya. | |
Nome originale | Gaius Vibius Trebonianus Gallus |
Regno | 251 (con Ostiliano[1]) – 251-253 (con Volusiano[2]) |
Tribunicia potestas | 3/(4?[3]) volte:[4] la prima attorno nel giugno del 251, poi rinnovata ogni anno al 10 dicembre |
Cognomina ex virtute | Invictus.[5] |
Titoli | Pater Patriae, Pius e Felix nel 251[6] |
Salutatio imperatoria | 1 sola volta? (al momento dell'ascesa al trono) |
Nascita | 206 Ubianum |
Morte | agosto 253 Terni |
Predecessore | Decio Erennio Etrusco |
Successore | Emiliano |
Consorte | Afinia Gemina Bebiana |
Figli | Volusiano Vibia Galla |
Consolato | 2 volte: negli anni 240 e poi nel 252.[6] |
Legatus Augusti pro praetore | 251 in Moesia |
Pontificato max | nel 251[6] |
Gaio Vibio Treboniano Gallo (in latino Gaius Vibius Trebonianus Gallus; Monte Vibiano Vecchio, 206 – Terni, agosto 253) è stato un imperatore romano dal 251 al 253 insieme al figlio Volusiano, che associò al trono, ed al figlio di Decio, Ostiliano[7][8].
Il suo regno fu caratterizzato da una lunga serie di disastri, come la peste che colpì l'Impero romano per anni[2][8][9], le incursioni delle popolazioni barbare oltre i confini dell'impero e la perdita (secondo alcune fonti avvenuta durante il suo regno) della Siria in favore dei Sasanidi ed il saccheggio di Antiochia[10].
Uomo di indubbie qualità amministrative, il suo programma fu impresso nella dicitura delle monete che fece battere: Pax aeterna.