Tursiope | |
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Tursiops truncatus mentre effettua il "bowriding" | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Artiodactyla |
Sottordine | Odontoceti |
Famiglia | Delphinidae |
Genere | Tursiops |
Specie | T. truncatus |
Nomenclatura binomiale | |
Tursiops truncatus Montagu, 1821 | |
Sinonimi | |
Tursiops tursio | |
Sottospecie | |
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Il tursìope[2] (Tursiops truncatus, Montagu, 1821) è un cetaceo odontoceto appartenente alla famiglia dei Delfinidi[3][4]. È una delle poche specie di delfini che sopportano la cattività; a causa di ciò è il più studiato e il più comune nei delfinari[5]. È diffuso in tutti i mari del mondo, ad eccezione delle zone artiche ed antartiche[6]. Ne esistono due popolazioni distinte, una costiera ed una di mare aperto[1]. Si nutre principalmente di pesci che cattura utilizzando l'ecolocalizzazione. Raggiunge la maturità sessuale intorno ai 12 anni[7]. Le femmine partoriscono un solo piccolo. Vive generalmente in branchi formati dalle femmine ed i piccoli, mentre i maschi possono formare delle associazioni chiamate "alleanze". A causa dell'influenza dei media, è diventato il delfino per antonomasia.
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