Unificazione del reame georgiano

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L'unificazione del reame georgiano (in georgiano ქართული სახელმწიფოს გაერთიანება?, kartuli sakhelmts'ipos gaertianeba) corrispose con il momento politico in cui varie corone georgiane si fusero in un unico dominio dotato di un governo centralizzato nel 1008, ovvero il regno di Georgia o Sakartvelo.[nota 1] Il processo fu in origine avviato dalla potente aristocrazia locale dagli eristavi,[nota 2] ma subì un rallentamento a causa delle lotte di potere secolari e delle aggressive guerre di successione scoppiate tra i monarchi georgiani. La struttura politica della Georgia alto-medievale vedeva governi indipendenti e istituzioni monarchiche attive in Colchide e Iberia.[nota 3] L'iniziativa fu sostenuta da Davide III il Grande della dinastia dei Bagrationi, il sovrano più potente del Caucaso dell'epoca, che rese possibile l'insediamento del principe reale Bagrat, suo parente e figlio adottivo, sul trono di Iberia; alla fine, quest'ultimo fu incoronato re di tutta la Georgia. I successori bagratidi di Davide divennero i protagonisti dell'unificazione nazionale, proprio come i Rjurikidi o i Capetingi in altre realtà storiche, ma nonostante la loro intraprendenza, alcune delle comunità georgiane coinvolte nel processo di unificazione non si unirono liberamente e lottarono in maniera strenua e continua per la propria autonomia, rivolgendosi soprattutto in cerca di aiuto e sostegno all'impero bizantino e al califfato abbaside. Anche se l'unificazione del regno nel 1008 accorpò la maggior parte delle terre della Georgia occidentale e centrale, il processo proseguì in futuro a est e, alla fine, si esaurì completamente sotto il re Davide IV il Fondatore. L'inedita serie di fusioni politiche delle terre e la fulminea ascesa del potere dei Bagratidi inaugurò in futuro la strada all'età dell'oro georgiana e alla creazione dell'unico impero pancaucasico medievale esistito; questo raggiunse la sua massima estensione geografica tra XI e XIII secolo, imponendosi nell'intera regione del Caucaso. Il potere centralizzatore della corona iniziò a indebolirsi nel XIV secolo e, anche se la situazione si ristabilì sotto il re Giorgio V il Brillante, la riunificazione ebbe vita breve; la Georgia indipendente sarebbe temporaneamente scomparsa dalle mappe dopo le invasioni dei mongoli e di Tamerlano, avvenute qualche secolo prima del crollo totale avvenuto nel XV secolo a seguito della lunga guerra civile del 1462-1490.
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