Urano (astronomia)

Urano
Fotografia di Urano fatta dalla sonda Voyager 2 nel 1986
Stella madreSole
Scoperta13 marzo 1781[1]
ScopritoreWilliam Herschel[1]
ClassificazioneGigante gassoso
Parametri orbitali
(all'epoca J2000.0)
Semiasse maggiore2 872,46×106 km
19,2012 au[1]
Perielio2 741,3×106 km
18,324 au[1]
[2]
Afelio3 003,62×106 km
20,0780 au[2]
Circonf. orbitale18 029 000 000 km
120,52 au[2]
Periodo orbitale84,011 anni[1]
Periodo sinodico369,66 giorni[1]
Velocità orbitale
Inclinazione
sull'eclittica
0,76986°[1]
Eccentricità0,0457[1]
Longitudine del
nodo ascendente
74,22988°[1]
Argom. del perielio96,541°[3]
Satelliti28[4][1]
Anelli13[5]
Dati fisici
Diametro equat.51118 km[1]
Diametro polare49946 km[1]
Schiacciamento0,02293[1]
Superficie8,1156×109 km²[3]
Volume6833×1010 km³[1]
Massa
86,813×1024 kg[1]
14,54 M
Densità media1,271×103 kg/m³[1]
Acceleraz. di gravità in superficie8,69 m/s²[1]
(0,889 g)[1]
Velocità di fuga21,3 km/s[1]
Periodo di rotazione0,71833 giorni
(17 h 14 min 24 s)
(retrograda)
Velocità di rotazione
(all'equatore)
2590 m/s
Inclinazione assiale97,77°
A.R. polo nord77,31° (5 h 9 min 15 s)
Declinazione15,175°
Temperatura alla
sommità delle nubi
  • 55 K (−218,2 °C) (media)
Temperatura
superficiale
  • 59 K (−214,2 °C) (min)
  • 68 K (−205,2 °C) (media)
Pressione atm.1200 hPa
(al livello delle nubi)
Albedo0,65
Dati osservativi
Magnitudine app.5,32 - 5,5[1]

Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa. Il suo simbolo astronomico Unicode è U+26E2[6] (; occasionalmente ♅,[7] stilizzazione della lettera H iniziale di William Herschel). Porta il nome del dio greco del cielo Urano (in greco antico: Οὐρανός?), padre di Crono (Saturno) e nonno di Zeus (Giove).

Sebbene sia visibile anche a occhio nudo, come gli altri cinque pianeti noti fin dall'antichità, fino al XVIII secolo non fu riconosciuto come tale e considerato una stella a causa della sua bassa luminosità e della sua orbita particolarmente lenta[8] e venne identificato come qualcosa di diverso da una stella soltanto il 13 marzo 1781 da William Herschel.[9] Una curiosità riguardo alla sua scoperta è che essa giunse del tutto inaspettata: i pianeti visibili a occhio nudo (fino a Saturno) erano conosciuti da millenni e nessuno sospettava l'esistenza di altri pianeti, fino alla scoperta di Herschel, che notò che una particolare stella poco luminosa sembrava spostarsi. Da quel momento in poi nessuno fu più sicuro del reale numero di pianeti del nostro sistema solare.[10]

La composizione chimica di Urano è simile a quella di Nettuno ma differente rispetto a quella dei giganti gassosi più grandi (Giove e Saturno). Per questa ragione gli astronomi talvolta preferiscono riferirsi a Urano e Nettuno trattandoli come una classe separata, i "giganti ghiacciati". L'atmosfera del pianeta, sebbene sia simile a quella di Giove e Saturno per la presenza abbondante di idrogeno ed elio, contiene una proporzione elevata di "ghiacci", come l'acqua, l'ammoniaca e il metano, assieme a tracce di idrocarburi.[11] Quella di Urano è anche l'atmosfera più fredda del sistema solare, con una temperatura minima che può scendere fino a 49 K (−224,2 °C). Possiede una complessa struttura di nubi ben stratificata, in cui si pensa che l'acqua si trovi negli strati inferiori e il metano in quelli più in quota.[11] L'interno del pianeta al contrario sarebbe composto principalmente di ghiacci e rocce.[12]

Una delle caratteristiche più insolite del pianeta è l'orientamento del suo asse di rotazione. Tutti gli altri pianeti hanno il proprio asse quasi perpendicolare al piano dell'orbita, mentre quello di Urano è quasi parallelo. Ruota quindi esponendo al Sole uno dei suoi poli per metà del periodo di rivoluzione, con conseguente estremizzazione delle fasi stagionali.[13] Inoltre, poiché l'asse è inclinato di 98°,[10] la rotazione è tecnicamente retrograda: Urano ruota nel verso opposto rispetto a quello di tutti gli altri pianeti del sistema solare (eccetto Venere) anche se, vista l'eccezionalità dell'inclinazione, la rotazione retrograda è solo una nota minore. Il periodo della sua rivoluzione attorno al Sole è di circa 84 anni terrestri. L'orbita di Urano si discosta molto poco dall'eclittica (ha una inclinazione di 0,7°).

Come gli altri pianeti giganti, Urano possiede un sistema di anelli planetari, una magnetosfera e numerosi satelliti; visti dalla Terra, a causa dell'inclinazione del pianeta, i suoi anelli possono talvolta apparire come un sistema concentrico che circonda il pianeta, oppure, come nel 2007 e 2008, apparire di taglio. Nel 1986 la sonda Voyager 2 mostrò Urano come un pianeta senza alcun segno distintivo sulla sua superficie, senza le bande e tempeste tipiche degli altri giganti gassosi.[13] Tuttavia, osservazioni successive condotte dalla Terra hanno mostrato delle evidenze di cambiamenti legati alle stagioni e un aumento dell'attività climatica quando il pianeta si è avvicinato all'equinozio.

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w (EN) Uranus Fact Sheet, su nssdc.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 26 luglio 2018.
  2. ^ a b c (EN) Donald K. Yeomans, HORIZONS System, su ssd.jpl.nasa.gov, nasa.gov, 13 agosto 2006. URL consultato l'8 agosto 2007. — At the site, go to the "web interface" then select "Ephemeris Type: ELEMENTS", "Target Body: Uranus Barycenter" and "Center: Sun".
  3. ^ a b Uranus, su eightplanetsfacts.com. URL consultato il 22 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  4. ^ Redazione di Rainews, Scoperte tre nuove lune nel Sistema Solare: due su Nettuno e una su Urano, su RaiNews, 24 febbraio 2024. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) How Many Rings Does Uranus Have? - Universe Today, su Universe Today, 23 agosto 2009. URL consultato il 30 agosto 2018.
  6. ^ Unicode Character 'URANUS' (U+2645), su fileformat.info. URL consultato il 7 marzo 2018.
  7. ^ F. Herschel, The meaning of the symbol H+o for the planet Uranus, in The Observatory, vol. 40, 1917 agosto, pp. 306-307, Bibcode:1917Obs....40..306H.
  8. ^ (EN) MIRA's Field Trips to the Stars Internet Education Program, su mira.org. URL consultato il 27 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
  9. ^ Herschel e la scoperta di Urano nel marzo 1781, su Geopop. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  10. ^ a b Ritorno ai giganti azzurri, su Il Tascabile, 5 ottobre 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  11. ^ a b J. I. Lunine, The Atmospheres of Uranus and Neptune, in Annual Review of Astronomy and Astrophysics, vol. 31, 1993, pp. 217-263, DOI:10.1146/annurev.aa.31.090193.001245, ISSN 0066-4146 (WC · ACNP).
  12. ^ M. Podolak, A. Weizman, M. Marley, Comparative models of Uranus and Neptune, in Planet. Space Sci., vol. 43, n. 12, 1995, pp. 1517-1522, DOI:10.1016/0032-0633(95)00061-5.
  13. ^ a b B. A. Smith, L. A. Soderblom, A. Beebe, et al., Voyager 2 in the Uranian System: Imaging Science Results, in Science, vol. 233, 1986, pp. 97-102, DOI:10.1126/science.233.4759.43, pmid: 17812889.