Orso bruno | |
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Orso bruno | |
Intervallo geologico | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
(clade) | Ferae |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Caniformia |
Famiglia | Ursidae |
Genere | Ursus |
Specie | U. arctos |
Nomenclatura binomiale | |
Ursus arctos Linnaeus, 1758 | |
Areale | |
Areale dell'orso bruno nel 2016 secondo i dati dell'IUCN. |
L'orso bruno (Ursus arctos Linnaeus, 1758), chiamato anche semplicemente orso, è un mammifero appartenente alla famiglia Ursidae, diffuso in gran parte dell'Asia e del Nordamerica, oltre che in Europa, Italia compresa.
Pesa dai 100 ai 700 kg e i suoi membri più grandi contendono all'orso polare il titolo di carnivoro terrestre più grande al mondo. Nonostante l'areale dell'orso bruno si sia ristretto e in alcuni luoghi si sia addirittura estinto, esso, con una popolazione totale di circa 200 000 esemplari, continua a essere valutato come una specie a basso rischio; i Paesi che comprendono la maggior parte del suo areale sono la Russia, la Cina, gli Stati Uniti (specialmente l'Alaska) e il Canada.
È un animale onnivoro e i pesci costituiscono la sua fonte primaria di carne, anche se sulla terraferma può uccidere facilmente piccoli mammiferi e, talvolta, anche mammiferi più grandi, come i cervi, ma si nutre anche di parti di piante, quali le radici, e di funghi. Gli orsi bruni adulti non hanno timore di scontrarsi con altri predatori carnivori: possono competere da soli con branchi di lupi e grandi felini, scacciandoli spesso dalle prede che questi ultimi hanno ucciso, perché hanno forza e dimensioni tali da non essere predati.