Utente:Lele giannoni

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Da tempo volevo mettere in questa pagina le mie citazioni preferite. Per esempio:

«Περὶ τοῦ μη ὄντος ἠ περὶ φύσεως»

«Les hommes ont créé les dieux,
le contraire reste à prouver»

«Loco a gentile,
ad innocente opra non v'è: non resta
che far torto o patirlo»

«Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state»

Ma poi ho pensato che fossero troppo nichiliste e che ci volesse qualcosa di più semplice ed umano, come:

«Primum vivere, deinde philosophari»

«Homo sum: humani nihil a me alienum puto»

Però anche queste mi son sembrate troppo serie ed alla fine ho deciso che la frase migliore fosse questa:

«A l'è questiôn d' nen piessla...Dici bene,
o mio savio Gianduia ridarello!»

Non mi sono mai presentato, ma forse chi segue i miei interventi ha capito molte cose di me. Ad esempio potrebbe aver capito che ho fatto il liceo classico e che ho studiato il francese come lingua straniera; potrebbe aver anche capito che sono laureato in legge con una tesi in diritto commerciale; infine, potrebbe aver capito che per vent'anni ho lavorato in studi legali che difendevano le banche. In realtà, credo di aver disseminato indizi anche riguardo ai miei antenati: mio padre lavorava alla RAI, mio nonno alla Borsa di Genova, mio bisnonno era un impiegato della Alleanza Assicurazioni sin dalla fondazione, quando il padrone, il signor Mackenzie, conosceva personalmente i dipendenti; qualcuno potrebbe persino aver capito che mio prozio è stato l'economo della Scuola di guerra dell'esercito. I più bravi avranno intuito che mia nonna materna mi raccontava di quando, fino alla Prima Guerra Mondiale, andava in villeggiatura in diligenza e che suo padre aveva perso terreni e case per una speculazione sbagliata durante la crisi del 1907. Quanto alle mie origini geografiche, chi legge i miei interventi ha probabilmente capito che discendo dai Giannoni di Ponzano Superiore, in Lunigiana; penso che sia reso anche conto che i rami della mia famiglia paterna sono confluiti a Genova a partire dalla metà dell'Ottocento. Qualcuno potrebbe aver intuito che invece la mia famiglia materna è arrivata a Milano negli anni Venti; ma credo che pochi abbiano capito che sono nato a Torino, e perciò sono di casa nelle tre città di quello che fu il triangolo industriale. Finisco con un pizzico di vanità: abito in una casa disegnata da Vico Magistretti e lavoro in un palazzo progettato da Marcello Piacentini.