Con il termine Vedismo (o cultura vedica), gli storici e gli orientalisti intendono la dottrina filosofica e la cultura degli antichi popoli che abitarono l'India nord-occidentale (allora indicata come Saptasindhu, सप्त सिंधु, 'terra dei sette fiumi'), dove tale cultura vedica acquisì le sue prime caratteristiche filosofiche e linguistiche, per poi espandersi nelle regioni del Sud e addirittura anche verso Occidente e verso il sud-est dell'Asia [1].
^Il testo più antico dei Veda è il Ṛgveda, una raccolta di inni sacri che risalgono (nella redazione a noi pervenuta) probabilmente al secondo millennio a.C., nel periodo compreso tra il 2000 a.C. e il 1700 a.C. Va tenuto presente tuttavia che le datazioni anteriori al X secolo a.C. sono del tutto ipotetiche. Qui vengono proposte le ipotesi dello studioso Ramchandra Narayan Dandekar riportate nella Encyclopedia of Religion edita dalla MacMillan di New York nel 2005 (Vol. XIV pag. 9550). Tale fonte, la Encyclopedia of Religion, ha il pregio di essere uno strumento condiviso, curato e rivisto da numerosi studiosi di fama internazionale. Tuttavia altri autorevoli studiosi offrono datazioni più recenti. Così Saverio Sani (Ṛgveda, Venezia, Marsilio, 2000, pag.19) data tra il XV e il V secolo a.C. la composizione del Ṛgveda. Mario Piantelli (Hinduismo a cura di Giovanni Filoramo, Bari, Laterza, 2007, pag.5) data la composizione dei Veda con l'arrivo degli Arii in India, indicando questo arrivo nel XVI secolo a.C. Michelguglielmo Torri (Storia dell'India Bari, Laterza, 2000, pag. 32) entra nello specifico quando riportando la nuova tesi promossa dopo gli anni ottanta sull'origine autoctona degli Arii, ricorda: «I due punti di forza di questa teoria fanno riferimento al fatto che, fermo restando l'indicazione del 1000 a.C. come data di completamento della composizione degli inni raccolti nel Rig Veda, non è affatto certa quale sia la data d'inizio. Questa potrebbe essere assai più antica del 1500 a.C. e risalire al 3000, al 4000 o addirittura al 7500 a.C. Il primo elemento a supporto di questa è tratto dall'astroarcheologia, cioè dal fatto che all'interno dei Veda vi sia una serie di riferimenti astronomici che, una volta decodificati, fanno pensare che i compositori degli inni vedici abbiano vissuto sotto un cielo caratterizzato da configurazioni stellari e da parabole solari caratteristiche di periodi ben più antichi del 1500 a.C.». Tra gli indologi che spostano ben oltre la data del 1500 a.C. Torri cita: David Frawley, K.D. Sethna e Shrikant Talageri. S. W. Jamison and M. Witzel (Vedic Hinduism pag. 5) se da una parte linitano il periodo vedico al 1500-500 a.C. dall'altra notano che: «The RigVeda, which no longer knows of the Indus cities but only mentions ruins (armaka, [mahå]vailasthåna), thus could have been composed during the long period between 1990 and 1100 BCE.». Per J. L. Brockington (in Concise encyclopedia of language and religion Oxford, Elsevier, 2001, pag.126) invece i più antichi inni dei Veda, appartenenti al Rig Veda, vanno fatti risalire al 1200 a.C.