In meteorologia il vento è il movimento di una massa d'aria atmosferica da un'area con alta pressione (anticiclonica), a un'area con bassa pressione (ciclonica).[2] In genere con tale termine si fa riferimento alle correnti aeree di tipo orizzontale, mentre per quelle verticali si usa generalmente il termine correnti convettive che si originano invece per instabilità atmosferica verticale.
Innumerevoli gli autori classici che si sono occupati di questo fenomeno atmosferico. Scrive Lucrezio: «Son dunque i venti un invisibil corpo, che la terra che l' mar che l'ciel profondo trae seco a forza e ne fa strage e scempio».[3] Per Seneca "Il vento è aria che spira",[4] e per analogia sin dall'antichità esso veniva associato ai fenomeni del respiro e dello spirito (ruah, o in greco pneuma) che infonde vita.[5][6].
Le due cause principali della circolazione atmosferica su larga scala sono il riscaldamento differenziale tra l'equatore e i poli e la rotazione del pianeta (effetto Coriolis). All'interno dei tropici e dei subtropici, le circolazioni termiche basse sui terreni e sugli altopiani possono guidare le circolazioni monsoniche.
I venti sono comunemente classificati in base alla loro scala spaziale, alla loro velocità e direzione, alle forze che li causano, alle regioni in cui si verificano e ai loro effetti. I venti hanno diversi aspetti: la velocità (velocità del vento); la densità del gas coinvolto; l´energia del vento. In meteorologia, i venti sono spesso indicati in base alla loro forza e alla direzione da cui soffiano. La convenzione per le direzioni si riferisce alla provenienza del vento; pertanto, un vento "occidentale" o "da ovest" soffia da ovest verso est, un vento "settentrionale" soffia verso sud e così via.
I venti forti di durata intermedia (circa un minuto) sono definiti burrasche.
Nella civiltà umana, il vento ha influenzato gli eventi della storia, ha ampliato la gamma dei trasporti e delle guerre e ha fornito una fonte di energia elletrica. Il vento alimenta i viaggi dei velieri attraverso gli oceani della Terra. Le mongolfiere utilizzano il vento per compiere brevi tragitti.
Quando i venti diventano forti, gli alberi e le strutture costruite dall'uomo possono essere danneggiati o distrutti.
I venti possono modellare le forme del territorio, attraverso una serie di processi eolici come la formazione di terreni fertili, ad esempio il loess, e l'erosione. La polvere proveniente da grandi deserti può essere spostata a grandi distanze dalla regione di origine dai venti. Il vento influisce anche sulla diffusione degli incendi. Il vento può disperdere i semi di varie piante, consentendo la sopravvivenza e la dispersione di quelle specie vegetali, nonché di popolazioni di insetti e uccelli volanti. Il vento influisce sulle riserve di cibo degli animali e sulle loro strategie di caccia e di difesa.