La villa veneta è una tipologia di residenza patrizia fondata dal patriziato della Repubblica di Venezia e sviluppatasi nelle aree agricole dei Domini di Terraferma tra la fine del XV secolo e il XIX secolo.[1]
In questo arco temporale furono realizzate più di quattromila ville venete, molte delle quali sono ancora conservate e tutelate dall'Istituto regionale ville venete; le zone interessate dalla presenza di questi edifici sono l'intero Veneto, in particolare la Riviera del Brenta, e alcune pianure del Friuli-Venezia Giulia.
Nel Veneto vi sono 3 807 ville e nel Friuli 436. Circa l'80% delle ville sono proprietà private, il 5% appartiene alla Chiesa cattolica e il resto è di proprietà pubblica o mista.[2]
Nel XVI secolo, con l'architetto Andrea Palladio, si formò uno specifico tipo di villa veneta, individuato con il nome di villa palladiana: le ville palladiane del Veneto (24 ville) sono state inserite nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[3] e sono state fonte di ispirazione per numerose realizzazioni dei successivi architetti, non solo nell'Italia nord-orientale ma in molte altre parti del mondo.
Oltre a Palladio, le ville venete sono legate ai nomi di grandi architetti quali Vincenzo Scamozzi, Giovanni Maria Falconetto, Jacopo Sansovino, e di straordinari artisti come Giovanni Battista Zelotti, Paolo Veronese, Giambattista Tiepolo.