Xeon

Xeon
Central processing unit
logo del processore Xeon (utilizzato dal 2020)
Prodotto1998
ProduttoreIntel
Specifiche tecniche
Frequenza CPU400 MHz / 4 GHz
Frequenza FSB100 MHz / QPI a 6,4 GT/s
Processo
(l. canale MOSFET)
250 nm / 14 nm
Set di istruzionix86, MMX, SSE, SSE2, SSE3, SSE4.1, SSE4.2, EM64T, AVX, AES-NI
MicroarchitetturaP6, NetBurst, Core, Nehalem, Westmere, Sandy Bridge, Haswell, Skylake, Kaby Lake, Coffee Lake, Cascade Lake, Comet Lake
N° di core (CPU)1-56
Nome core
  • Drake, Tanner, Cascades
  • Foster, Prestonia, Nocona, Irwindale, Paxville DP, Dempsey, Woodcrest, Clovertown, Wolfdale DP, Harpertown, Gainestown
  • Foster, Gallatin, Potomac, Cranfords, Paxville, Tulsa, Tigerton, Beckton
  • Sandy Bridge, Haswell, Skylake, Coffee Lake, Cascade Lake, Comet Lake
Socket
Logo del Pentium II Xeon
Logo del Pentium III Xeon
Vecchio logo del processore Xeon (utilizzato fino al 2006)
Logo utilizzato fino al 2009
Logo utilizzato dal 2009 al 2011
Logo utilizzato dal 2020

Il nome Xeon viene utilizzato da Intel fin dal 1998 per indicare i processori pensati per i sistemi server di fascia media basati sull'architettura x86. Nelle intenzioni del produttore, sono destinati a piccoli server aziendali che devono supportare un numero limitato di utenti e si collocano quindi nel settore tra i processori desktop e quelli progettati per i server ad alte prestazioni (Itanium e Itanium 2), di fascia (e prezzo) più alta.

Sebbene storicamente tutti i progetti dei vari Xeon che si sono succeduti nel tempo siano sempre stati derivati dalle controparti desktop, in genere sono caratterizzati da una cache più grande, un'affidabilità maggiore, il supporto per architetture multiprocessore e un socket diverso.

Il primo Xeon ad arrivare sul mercato venne derivato dalla seconda generazione del processore desktop Pentium II e proprio per sottolineare tale eredità il nome commerciale in origine comprendeva proprio il nome del processore da cui derivava; il primo Xeon quindi venne commercializzato come "Pentium II Xeon". Successivamente, con il passaggio al Pentium III venne aggiornata anche la gamma Xeon che diventò per l'occasione "Pentium III Xeon".

A partire dal 2001 Intel passò all'architettura NetBurst del Pentium 4 e per l'occasione scelse di semplificare il marchio indicando i nuovi processori semplicemente come "Xeon" ma differenziandoli in base al tipo di sistemi a cui sarebbero stati indirizzati: Xeon DP (acronimo di "Dual Processors") per indicare quelli pensati per i sistemi biprocessore, e Xeon MP (acronimo di "Multi Processors") per indicare quelli pensati per i sistemi multiprocessore.

Per molti anni il concorrente del processore Xeon fu l'Athlon MP prodotto dalla concorrente Advanced Micro Devices ma che non ebbe mai un particolare successo di pubblico; a partire dal 2003 però, arrivò l'Opteron che aveva prestazioni superiori ai corrispondenti modelli di Xeon offerti da Intel in quel periodo. Successivi sviluppi da parte di Intel permisero gradualmente di colmare le distanze (ad esempio l'adozione di un BUS dedicato a ciascuna coppia di processori in modo da limitare i "colli di bottiglia" nella comunicazione tra CPU e chipset), fino a riprendere la leadership delle prestazioni grazie all'abbandono dell'architettura NetBurst in favore della Intel Core Microarchitecture, grazie alla quale venne privilegiata l'efficienza generale al puro aumento della frequenza di clock.

Tale supremazia è continuata nel 2009 con il rilascio dei primi Xeon basati su architettura Nehalem, successiva alla "Core", e dotata di controller della memoria RAM integrato e BUS seriale chiamato Intel QuickPath Interconnect (QPI).