Zilog Z80 Central processing unit | |
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Uno dei primi microprocessori Z80 fabbricati (la data impressa indica "giugno 1976"). | |
Prodotto | 1976 |
Progettato da | Federico Faggin, Masatoshi Shima |
Produttore | Zilog |
Predecessore | Intel 8080 |
Successore | Zilog Z180, Zilog Z8000, Zilog Z800, Zilog Z280, Zilog Z380 e Zilog eZ80 |
Specifiche tecniche | |
Frequenza CPU | 2,5 MHz / 8 MHz |
Microarchitettura | 8 bit |
Socket | DIP40 |
Lo Zilog Z80 è un microprocessore ad 8 bit con un design interno della ALU a 4 bit ma capace di operazioni a 8 e 16 bit[1] progettato dalla Zilog di Federico Faggin e commercializzato a partire dal luglio del 1976. Lo Z80, con i suoi derivati e i suoi cloni, è una delle famiglie di CPU più impiegate di tutti i tempi.[2]
È stato largamente utilizzato in numerosi sistemi, negli home computer, nei videogiochi arcade, nelle console, nei sistemi embedded ed anche in quelli militari;[3] insieme alla famiglia di CPU basate sul MOS 6502 ha dominato il mercato dei microcomputer e delle console giochi ad 8 bit di fine anni settanta e quello degli home computer dei primi anni ottanta.[4]
Zilog provò anche a commercializzare delle versioni per minicomputer dell'architettura Z80, lo Z800 e lo Z280, che però non riscossero il successo del loro predecessore: il primo fu abbandonato ancor prima della sua commercializzazione,[5] mentre la complessità ed i bug del secondo ne limitarono la diffusione a vantaggio di altri prodotti, fra cui l'Hitachi HD64180 e lo Zilog Z180.[6]
Con un comunicato ufficiale datato 15 Aprile 2024, la Zilog dichiara la cessazione della produzione dell'intera linea di CPU, MPU, I/O della famiglia Z80, con data di produzione dell'ultimo lotto stimata per il 15 Giugno 2024.[7][8]
«It [the Z80] was widely used both in desktop and embedded computer designs as well as for defense purposes, and is one of the most popular CPUs of all time.»
«Lo Z80 fu largamente utilizzato sia sui sistemi embedded sia nella progettazione dei computer così come per impieghi militari, ed è una delle CPU più popolari di tutti i tempi.»
«The 880 series of East German processors are clones of Zilog Z80 processors. The U880 and UB880 are Z80 clones, the UA880 is a Z80 A equivalent and the VB880 is a Z80 version with enhanced temperature range (-25° to +85 °C) for industrial and military purposes. They were produced by Funkwerk Erfurt (FWE), later renamed to VEB Mikroelektronik "Karl Marx" in Erfurt (MME) in the 1980s.»
«La serie 880 dei processori prodotti nella Germania dell'Est sono cloni dei processori Zilog Z80. L'U880 e l'UB880 sono cloni dello Z80, l'UA880 è un equivalente dello Z80 A ed il VB880 è una versione dello Z80 con un intervallo operativo di temperature allargato (da -25 °C a +85 °C) destinato ad utilizzi militari ed industriali. Furono prodotti da Funkwerk Erfurt (FWE), poi rinominata in VEB Mikroelektronik "Karl Marx", con sede nella città di Erfurt (MME).»
«Until recently 8 bit machines were dominated by two microprocessors — the Z80 and the 6502»
«Fino a poco tempo fa le macchine ad 8 bit furono dominate da 2 microprocessori: lo Z80 ed il 6502.»
«Zilog capitalized on the Z80's success with a variety of other processors, such as the ill-fated Z800 which was Z80-compatible but offered much higher performance. That part never made it to market.»
«Zilog cercò di capitalizzare il successo dello Z80 con diversi altri processori fra cui lo sfortunato Z800, che era compatibile con lo Z80 ma offriva prestazioni più elevate. Il componente non arrivò mai sul mercato»
«The Z280, though, went into production. Somewhat Z80-compatible it offered cache, a range of on-board peripherals, and 24 address lines. Excessively complex the part suffered from a variety of bugs that Zilog never managed to iron out. (...) Hitachi, though, upscaled the Z80 into their 64180 which had a primitive on-board MMU that extended the address bus to 20 bits. Zilog offered the part under the name Z180, and it gained substantial market share, and is also still available today.»
«Lo Z280, invece, entrò in produzione. Discretamente compatibile con lo Z80, offriva una cache e diverse periferiche integrate, oltre ad un bus indirizzi a 24 bit. Eccessivamente complesso, il processore era afflitto da diversi bug che Zilog non risolse mai. (...) Hitachi, invece, espanse lo Z80 nel suo 64180 che aveva una MMU di base integrata che estendeva il bus indirizzi a 20 bit. Zilog offrì tale processore sotto il nome di Z180, che guadagnò una discreta fetta di mercato ed è tutt'oggi ancora disponibile.»