Ziqqurat


Sopra, la pianta topografica dell'E-anna, il santuario di Uruk (accadico; sumerico: Unug), con indicata la zona dove verrà eretta la ziqqurat, ad un solo piano, sulla cui sommità verrà collocata, in epoca cassita, anche il tempio di Inanna (Ištar). È stato rilevato come, nel periodo di Gemdet Nasr, fosse già presente nella stessa area un tempio in mattoni crudi posto su una terrazza. Distrutta durante l'occupazione accadica, la ziqqurat dell'E-anna fu ricostruita durante la dinastia di Ur III (re Ur-Nammu, XXI secolo a.C.) con base rettangolare (56×52,50 metri). A destra, i resti del tempio di Innana (Ištar). Questa struttura, di epoca cassita (re Kara-indaš, XV sec. a.C.), era interamente costruita in mattoni cotti, e composta da un'antecella e da una cella fiancheggiate sui lati da piccole stanze. Il tempio di Innana (Ištar) era, all'esterno, decorato da fregi in mattoni a rilievo raffiguranti divinità sia maschili che femminili, con in mano il vaso delle acque fluttuanti, simbolo della fecondità.
Segno cuneiforme: sumerico, u6-nir; accadico: ziqquratu (ziqratu, variante assira: seqquratu), col significato di ziqqurat, torre templare, o picco della montagna, quindi da "essere alto, elevato"
La ziqqurat di Ur, una delle meglio conservate. Eretta, orientandola secondo i punti cardinali, da Ur-Nammu, fu dedicata a Nanna, dio della Luna. L'accesso ai piani superiori era garantito da tre rampe di scale, si sono conservati solo i primi due livelli.
Modello di una possibile ricostruzione della ziqqurat di Babilonia, l'Etemenanki, conservato al Pergamonmuseum di Berlino.
A destra: un mattone in ceramica cotta, proveniente dalla città di Babilonia e risalente al VI secolo a.C.

Le ziqqurat (pron. [ˈʣikkurat][1]) o ziggurat (pron. [ˈʣiɡɡurat][2]; cuneiforme: 𒅆𒂍𒉪 sumero: u6-nir "alto edificio", da cui deriva il calco accadico: ziqquratu, per 𒁲𒊑 zaqāru "erigere") sono strutture religiose polifunzionali, più precisamente piattaforme cultuali sovrapposte, diffuse lungo tutta la Mesopotamia, ma anche sull'altopiano iranico e nelle zone dell'odierno Turkmenistan.