Massimo Severo Giannini

Massimo Severo Giannini
Minister for the Organization of Public Administration and for Regions
In office
4 August 1979 – 28 September 1980
Prime MinisterFrancesco Cossiga
Preceded byGiovanni Del Rio (Public Administration)
Tommaso Morlino (Regions)
Succeeded byClelio Darida
Personal details
Born(1915-03-08)8 March 1915
Rome, Italy
Died24 January 2000(2000-01-24) (aged 84)
Rome, Italy
Political partyPSI
ProfessionPolitician, professor

Massimo Severo Giannini (8 March 1915 – 24 January 2000) was an Italian politician and jurist. He was Minister from 1979 to 1980.[1][2][3][4][5][6][7] He also was a member of the Accademia dei Lincei and vice president of the Higher Council for Cultural Heritage.

  1. ^ Governo Italiano - Il Governo Informa
  2. ^ Carniti E Gattai Tra I Nuovi Eletti Dell'Assemblea - Repubblica.It » Ricerca
  3. ^ GEOPOLITICA.info - Approfondimento sugli assetti geopolitici mondiali - sviluppo e globalizzazione Archived 2012-07-31 at archive.today
  4. ^ Sabino Cassese, Il politico, il riformatore, lo studioso, in Mondoperaio, n. 11-12/2015, p. 31.
  5. ^ Cesare Pinelli, Lavare la testa all’asino, in Mondoperaio, n. 11-12/2015, p. 35: la sua proposta di autogoverno ruotava intorno alla regione vista come “organo dello Stato fornito di autogoverno, nel senso che i funzionari della regione avrebbero lo stato giuridico dei funzionari dello Stato, pur essendo elettivi. In altre parole si tratterebbe di trasportare da noi l’istituzione delle contee anglosassoni”. Più in generale, delle sue proposte "sono testimonianza la relazione che presentò al congresso fiorentino del partito socialista dell’aprile 1946, e la conseguente mozione, anche questa da lui redatta: due atti con cui si definiva la linea del partito" socialista all’Assemblea Costituente: Sabino Cassese, Il politico, il riformatore, lo studioso, in Mondoperaio, n. 11-12/2015, pp. 29-30, dove si prosegue ricordando che sia la relazione sia la mozione concludevano affermando che la forma di governo proposta non era né parlamentare, né presidenziale, né assembleare, ma “una nuova forma di governo, che muove interamente dal popolo (capo dello Stato – assemblea – governo – tribunale costituzionale), il quale è raccordato allo Stato dagli enti locali e dall’autogoverno, dai partiti e dagli organismi di autogoverno del campo dell’economia”.
  6. ^ M.S. GIANNINI, Intervento, in Il pensiero giuridico di Carlo Lavagna (1996), in Scritti, X, Giuffrè, 2008, p. 83, ove proseguiva motivando così: "... perché se diciamo che fonda la democrazia ciò è accaduto in quanto si è avuta, da tutti, un’interpretazione, un’applicazione che oggi ci fanno dire che in questa parte della Costituzione, bene o male, è delineato uno Stato democratico”.
  7. ^ Si veda pagina 8 di questo documento